Attualmente, soprattutto in seguito al lockdown del marzo 2020 a causa della pandemia da Covid-19, sempre più persone decidono di rivolgersi ad uno Psicologo. Ma se non è mai capitato di rivolgersi ad uno psicologo, oltre alla curiosità per un’esperienza nuova, molte domande possono venire alla mente, come ad esempio: “Che ci vado a fare?” “Perché dire i fatti miei ad uno sconosciuto?” “Che ne sa di cosa è meglio per me?”.
In questo articolo cerco di chiarire una possibile risposta alle domande che possiamo farci rispetto allo psicologo parlando del mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.
- “Che ci vado a fare dallo psicologo?”
- “Perché raccontare i fatti miei ad uno sconosciuto?”
- “Che ne sa lo psicologo di cosa è meglio per me?!?”
- Bibliografia
“Che ci vado a fare dallo psicologo?”
Ho deciso di partire da questa domanda, che forse, anzi sicuramente è quella più difficile a cui rispondere.
Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia cerco di trasmettere ai miei pazienti autenticità ed allo stesso tempo professionalità. Nella relazione terapeutica, per entrare in contatto con i loro vissuti ed esperienze mostro il mio modo di essere, i miei pensieri e soprattutto le mie risonanze emotive con spontaneità e naturalezza. Unire la propria competenza, derivata dalle mie esperienze formative e professionali, alla possibilità di porsi in modo paritario rispetto al paziente, facendolo sentire a proprio agio e non giudicato, ma sostenuto e valorizzato, rappresenta per me uno degli aspetti più importanti per avviare un buon percorso di Supporto Psicologico.
Andare dallo Psicologo può essere l’occasione per rispecchiarsi e confrontarsi con se stessi utilizzando come “scusa” le mie risonanze emotive e la mia professionalità che non mira ad insegnare qualcosa alla persona, tutt’altro. Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia infatti cerco di mettere al centro la persona e mai me stesso, proprio per favorire l’esplorazione di sé ed entrare in contatto con i propri vissuti emotivi, cambiando solo quello che la persona sente disturbante o di ostacolo al proprio benessere.
La mia idea rispetto alla professione di Psicologo è quella secondo cui un buon professionista sia in grado di stare a fianco per fornire vicinanza, sia durante la seduta che al di fuori dell’incontro attraverso la possibilità di contattare, entro certi limiti condivisi il professionista. Oltre a questo è importante far percepire al paziente l’utilità del percorso psicologico fornendo strumenti concreti per migliorare il vissuto del paziente. In questo senso l’errore più grande potrebbe essere quello di mettersi di fronte alla persona, risultando di ostacolo alla scelta individuale e riducendo la possibilità di scelta del paziente. Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia ho potuto apprezzare come essere un passo indietro per correggere la direzione, qualora fosse una deviazione dal benessere del paziente e supportarlo nel caso in cui emergano possibili inciampi nella vita sia imprescindibile. Ampliare gli orizzonti della persona attraverso un percorso di Supporto Psicologico permette di percepire i risvolti positivi che lo Psicologico può fornire a chiunque richieda la sua competenza.
Quindi in definitiva una sintetica, seppur riduttiva, risposta alla domanda di partenza potrebbe essere che dallo psicologo ci si può andare per esplorare se stessi e prendere in mano le redini della propria vita qualora sentissimo il bisogno di rivedere qualcosa di noi stessi oppure sentiamo la necessità di superare un periodo di difficoltà e sofferenza.
“Perché raccontare i fatti miei ad uno sconosciuto?”
Bella domanda! Sicuramente raccontare informazioni personali o vissuti molto intimi non è una cosa che siamo soliti raccontare a persone che non conosciamo. In questo contesto però possiamo vedere questa domanda come un’esternazione eccessiva.
Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia infatti sono solito lasciare al paziente i propri tempi prima di affrontare tematiche importanti o che sento potrebbero mettere in difficoltà la persona. Come dicevo precedentemente, per me è fondamentare creare una relazione terapeutica basata su autenticità e fiducia reciproche, ma per farlo è per me importante che ogni persona percepisca la mia disponibilità ad adattarmi ai suoi tempi e non il contrario.
Lasciare al paziente la centralità nel percorso di Supporto Psicologico secondo il mio modo di lavorare come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia parte proprio da queste iniziali ma basilari attenzioni. Prendersi cura non credo sia avere qualcuno disposto soltanto a consolare o consigliare, questi sono aspetti importanti ma che caratterizzano altre tipologie di relazioni umane, non certo quella che si crea all’interno della stanza (o della connessione internet) di terapia psicologica. Nel percorso psicologico la cura si configura più come una disponibilità ad accogliere la persona nella sua unità di mente, corpo e spirito per entrare in un contatto autentico e favorire così la percezione di un iniziale sensazione di sollievo per il sentire che qualcuno è con noi e disposto ad aiutarci a trovare la nostra strada verso il benessere.
Solo quando la persona si sentirà sufficientemente a suo agio e affidata a me sarà infatti possibile contattare e condividere i vissuti intimi e permettere allo Psicologo di esplorare insieme al paziente il mondo interiore di quest’ultimo.
“Che ne sa lo psicologo di cosa è meglio per me?!?”
Assolutamente niente! Più che una provocazione questa risposta è effettivamente quello che mi sentirei di rispondere a chi mi pone questa domanda.
Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia non ho la pretesa illusoria di sapere “cosa è meglio” per i miei pazienti. Il mio obiettivo è prima di tutto partire dalla richiesta della persona e sviluppare il percorso di Supporto Psicologico sulla base di questa. Per me è basilare che le tematiche di cui parlare nella terapia siano scelte dal paziente e non dallo psicologo.
Ritengo che ciascuno di noi abbia diritto di essere se stesso, approcciarsi ad un percorso di Supporto Psicologico non rappresenta solo il cammino per il cambiamento totale della persona sotto la guida di qualcun altro. Risulta più opportuno invece dire che contattando, con l’aiuto di un professionista competente ed empatico, i propri bisogni, aspettative e desideri personali è possibile trasformare alcuni aspetti di noi che non ci piacciono e raggiungere equilibrio e benessere.
Chi meglio del paziente può scoprire cosa è meglio per sé? Nessuno. Per questo nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia cerco di mettere i miei pazienti nelle condizioni migliori per rispondersi a questa domanda e fare leva sulle caratteristiche personali per trovare il proprio modo di vivere in armonia con se stessi. Rispondere alle proprie aspettative, non a quelle dell’altro, essere in linea con i propri principi e modi di essere e non con quelli della propria società o cultura sono gli aspetti che davvero possono rivoluzionare, in modo sano e graduale, la vita di una persona.
Se cercassi di “sostituirmi” alla persona che richiede Supporto Psicologico, probabilmente otterrei due effetti, entrambi deleteri: innanzitutto il cambiamento, qualora avvenisse, non sarebbe percepito come voluto dalla persona e quindi effimero, oppure la persona, non sentendo di essere al centro della sua vita ma sostituito da un altro, in questo caso lo psicologo, non percepirà la soddisfazione e l’autostima che invece sono solite emergere in chi ha affrontato le proprie difficoltà e si è sentito sostenuto ma non guidato, aiutato ma non indirizzato in un sentiero che è quello che si è scelto.
Spesso il mio compito di Psicologo è proprio sfatare questi stereotipi sulla mia professione, motivo per cui tutt’oggi molte persone ritengono di non aver bisogno dello psicologo o che non ne valga la pena di investirci tempo e denaro. Forse questo potrebbe essere il primo motivo per cui invito chiunque abbia queste perplessità ad entrare nella mia stanza e scoprire quanto queste credenze siano distanti dalla realtà.
Bibliografia
Goleman, D. (1996). Intelligenza emotiva. Milano: Edizioni Rizzoli.
Lo Iacono, A. & Sonnino, R. (2008). Respirando le emozioni. Psicofisiologia del benessere. Roma: Armando Editore.
Yalom, I. D. (2002). Il dono della terapia. Neri Pozza: Vicenza.
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