Vai al contenuto
Psicologo Montecatini Terme e Pistoia

Damiano Pucci Psicologo

Contattare le proprie radici per germogliare e raccogliere nuovi frutti

  • Home
  • Blog
    • Aree di Intervento
    • L’approccio che utilizzo
    • Riguardo la mia professione
  • Come lavoro
  • Qualcosa su di me
  • Contattami
  • Instagram
  • Facebook
  • Guidapsicologi
  • LinkedIn

L’approccio cui mi ispiro nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia

Psicologo umanista e bioenergetico Montecatini terme e Pistoia

In questo articolo descrivo l’approccio integrato Umanistico-Bioenergetico che utilizzo nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia partendo dall’origine e descrizione delle teorie che lo compongono: la psicologia umanistica e la bioenergetica.

  1. La Psicoterapia Umanistica
  2. L’Analisi Bioenergetica
  3. L’orientamento da me scelto: approccio integrato Umanistico-Bioenergetico
  4. Bibliografia

La Psicoterapia Umanistica

La psicologia umanistica, come suggerisce il nome stesso, prende spunto dall’Umanesimo, moto culturale a cavallo del XIV e XVI secolo che propone di rivalutare l’uomo ed il bisogno ancestrale di libertà e scoperta delle caratteristiche che distinguono ogni singolo individuo.
All’inizio degli anni Sessanta del XX secolo nasce una nuova prospettiva di pensiero che mirava a riportare al centro dell’indagine psicologica la soggettività. Così in un periodo storico dominato dalle due grandi forze della Psicanalisi e del Comportamentismo, nasce negli Stati Uniti quella che viene definita Psicologia Umanistica o “Psicologia della Terza Forza” (De Marchi et al., 2006).
La prospettiva umanistica si basa su due principi fondamentali:

•      Olistico: l’individuo è costituito dall’insieme di psiche e corpo, questo legame inscindibile è visto come un insieme coerente ed armonico. Il disagio psichico deriva dalla mancata soddisfazione di bisogni e motivazioni fondamentali della persona;

•      Dinamico: la vita non si deve ridurre alla mera sopravvivenza, deve essere caratterizzata da un continuo processo di differenziazione, ricerca dell’autonomia e sviluppo delle risorse e qualità che distinguono ogni singolo individuo.

Una delle innovazioni più importanti portate da questo modello concerne la relazione terapeutica. Viene superata la necessità di porre una marcata distanza emotiva tra paziente e terapeuta: il professionista porta non solo la propria competenza, ma anche la sua sensibilità, esperienza personale, disponibilità all’ascolto e tutte le altre caratteristiche che fanno parte di lui.
Un altro punto centrale è che nella terapia umanistica l’attenzione è al “qui ed ora” e la focalizzazione su ciò che avviene durante l’incontro soprattutto per quanto riguarda le emozioni del paziente. Sono proprio quest’ultime ad assumere un ruolo centrale all’interno del percorso, diventando sia bersagli che agenti di cambiamento. Il terapeuta entra in contatto con l’emozione della persona, validandola con empatia, sintonizzandosi ad essa ed esplorandola con accettazione positiva ed incondizionata. In questo modo l’individuo non è più ridotto ai suoi sintomi, oppure alla diagnosi che viene effettuata, ma è una totalità, dove ogni sua espressione, sia fisica che mentale, rappresenta solo una parte del suo significato globale (Napoli & Gori, 2012).
Al fine di creare un’alleanza terapeutica sicura e collaborativa, la completa assenza di giudizio permette alla persona di sentirsi accolta e validata ed al terapeuta di comprendere il significato intimo che quell’emozione, quel vissuto o quella parola hanno per il paziente.
Portare l’attenzione ai sentimenti della persona, focalizzandosi sul modo di percepire e sentire la realtà di quest’ultima evitando di “sostituirsi” al paziente facendolo sentire protagonista del cambiamento, credo sia uno dei principali motivi per cui ritengo questo approccio particolarmente efficace nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

L’Analisi Bioenergetica

L’analisi bioenergetica è un metodo che combina psicoterapia verbale e corporea: secondo questo approccio infatti mente e corpo formano un’unità inscindibile.
La nascita della bioenergetica trae le sue origini da alcuni spunti forniti da Sigmund Freud che fu il fondatore della psicoanalisi. Wilhelm Reich, esponendosi a forti critiche, rivoluziona l’approccio psicoanalitico, partendo dalla teorizzazione secondo cui sia possibile individuare delle specifiche relazioni tra tensioni muscolari (la cosiddetta “armatura caratteriale”) e le principali caratteristiche espressive dell’individuo: il comportamento, l’espressione del corpo e il carattere. Inizia così ad essere valorizzata un’osservazione completa del paziente, che include oltre al contenuto verbale anche il suo caratteristico modo di muoversi, la postura, le modalità di espressione ed il suo modo di respirare.
Infine sarà un allievo dello stesso Reich, Alexander Lowen ad essere considerato il promotore dell’analisi bioenergetica. Secondo Lowen le tensioni represse o non espresse durante l’infanzia si trasformano in tensioni muscolari croniche (come risultato dei vissuti emotivi cui è stato esposto il bambino), che di conseguenza inibiscono l’espressione dei sentimenti e del movimento nell’adulto. Per questo motivo è importante scioglierle così da liberare l’energia trattenuta o repressa, attraverso esercizi corporei. In quest’ottica: essere in contatto col proprio corpo significa essere in contatto con se stessi (Lowen, 1975).

L’orientamento da me scelto: approccio integrato Umanistico-Bioenergetico

Per la bioenergetica la negazione dei bisogni determina il carattere della persona, per la terapia umanistica essa è considerata un’unità bio-psico-sociale: da questi due concetti nasce una Psicoterapia integrata Umanistico-Bioenergetica.
L’aspetto più importante alla base del percorso terapeutico secondo questo approccio è quello di permettere alla persona la possibilità di soddisfare i propri bisogni e quindi di raggiungere l’autorealizzazione, intesa come espansione del proprio sé in tutte le dimensioni che caratterizzano l’uomo: corpo, mente, anima e spirito.
L’obiettivo è quello di offrire alla persona la possibilità di divenire consapevole di sé e della propria identità psichica e corporea, di poter ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni, riconoscendole, dando loro un nome e gestendole in modo funzionale al raggiungimento del proprio benessere.
La potenzialità dell’utilizzare un approccio integrato è proprio quella di poter fare affidamento su strumenti, tecniche e canali molto diversi tra loro che riscontro essere molto efficaci nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.
Un approccio così integrato permette al terapeuta di utilizzare la sua autenticità, esperienza, presenza ed empatia come i principali strumenti di terapia.
In un’ottica in cui corpo, mente ed emozioni sono costantemente intrecciate, diventa centrale prendersi cura di ognuna di queste parti della persona: consentendole di tornare a respirare in modo fluido e libero, ricominciare ad abitare il proprio corpo ed a vivere le proprie emozioni e i propri pensieri con consapevolezza, presenza e autenticità (Napoli & Gori, 2012).

Bibliografia

De Marchi, L., Iacono, A. L., & Parsi, M. R. (2006). Psicoterapia umanistica. L’anima del corpo: sviluppi europei. Franco Angeli: Milano.
Lowen, A. (1975). Bioenergetica. Feltrinelli: Milano.
Michel, E. (2014) L’emozione e la forma – Manuale di anatomia e postura per analisti bioenergetici e conduttori di classi -.  Franco Angeli: Milano.
Napoli, L. & Gori, B. (2012). Dare corpo all’anima. Un percorso di consapevolezza, benessere e crescita psico-corporea in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica. Roma: Edizioni Alpes Italia.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci12 luglio 202227 luglio 2022Pubblicato in: Articoli, L'approccio che utilizzoTag:approcciobioenergetico, approccioumanistico, approccioumanisticobioenergetico, assenzagiudizio, consulenzapsicologicamontecatiniterme, consulenzapsicologicapistoia, damianopuccipsicologo, emozioni, percorsosostegnopsicologicomontecatiniterme, percorsosostegnopsicologicopistoia, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoiaLascia un commento su L’approccio cui mi ispiro nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia

Il mio modo di lavorare come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia

Perché andare dallo psicologo a montecatini terme e pistoia

Attualmente, soprattutto in seguito al lockdown del marzo 2020 a causa della pandemia da Covid-19, sempre più persone decidono di rivolgersi ad uno Psicologo. Ma se non è mai capitato di rivolgersi ad uno psicologo, oltre alla curiosità per un’esperienza nuova, molte domande possono venire alla mente, come ad esempio: “Che ci vado a fare?” “Perché dire i fatti miei ad uno sconosciuto?” “Che ne sa di cosa è meglio per me?”.
In questo articolo cerco di chiarire una possibile risposta alle domande che possiamo farci rispetto allo psicologo parlando del mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. “Che ci vado a fare dallo psicologo?”
  2. “Perché raccontare i fatti miei ad uno sconosciuto?”
  3. “Che ne sa lo psicologo di cosa è meglio per me?!?”
  4. Bibliografia

“Che ci vado a fare dallo psicologo?”

Ho deciso di partire da questa domanda, che forse, anzi sicuramente è quella più difficile a cui rispondere.
Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia cerco di trasmettere ai miei pazienti autenticità ed allo stesso tempo professionalità. Nella relazione terapeutica, per entrare in contatto con i loro vissuti ed esperienze mostro il mio modo di essere, i miei pensieri e soprattutto le mie risonanze emotive con spontaneità e naturalezza. Unire la propria competenza, derivata dalle mie esperienze formative e professionali, alla possibilità di porsi in modo paritario rispetto al paziente, facendolo sentire a proprio agio e non giudicato, ma sostenuto e valorizzato, rappresenta per me uno degli aspetti più importanti per avviare un buon percorso di Supporto Psicologico.
Andare dallo Psicologo può essere l’occasione per rispecchiarsi e confrontarsi con se stessi utilizzando come “scusa” le mie risonanze emotive e la mia professionalità che non mira ad insegnare qualcosa alla persona, tutt’altro. Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia infatti cerco di mettere al centro la persona e mai me stesso, proprio per favorire l’esplorazione di sé ed entrare in contatto con i propri vissuti emotivi, cambiando solo quello che la persona sente disturbante o di ostacolo al proprio benessere.
La mia idea rispetto alla professione di Psicologo è quella secondo cui un buon professionista sia in grado di stare a fianco per fornire vicinanza, sia durante la seduta che al di fuori dell’incontro attraverso la possibilità di contattare, entro certi limiti condivisi il professionista. Oltre a questo è importante far percepire al paziente l’utilità del percorso psicologico fornendo strumenti concreti per migliorare il vissuto del paziente. In questo senso l’errore più grande potrebbe essere quello di mettersi di fronte alla persona, risultando di ostacolo alla scelta individuale e riducendo la possibilità di scelta del paziente. Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia ho potuto apprezzare come essere un passo indietro per correggere la direzione, qualora fosse una deviazione dal benessere del paziente e supportarlo nel caso in cui emergano possibili inciampi nella vita sia imprescindibile. Ampliare gli orizzonti della persona attraverso un percorso di Supporto Psicologico permette di percepire i risvolti positivi che lo Psicologico può fornire a chiunque richieda la sua competenza.
Quindi in definitiva una sintetica, seppur riduttiva, risposta alla domanda di partenza potrebbe essere che dallo psicologo ci si può andare per esplorare se stessi e prendere in mano le redini della propria vita qualora sentissimo il bisogno di rivedere qualcosa di noi stessi oppure sentiamo la necessità di superare un periodo di difficoltà e sofferenza.

“Perché raccontare i fatti miei ad uno sconosciuto?”

Bella domanda! Sicuramente raccontare informazioni personali o vissuti molto intimi non è una cosa che siamo soliti raccontare a persone che non conosciamo. In questo contesto però possiamo vedere questa domanda come un’esternazione eccessiva.
Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia infatti sono solito lasciare al paziente i propri tempi prima di affrontare tematiche importanti o che sento potrebbero mettere in difficoltà la persona. Come dicevo precedentemente, per me è fondamentare creare una relazione terapeutica basata su autenticità e fiducia reciproche, ma per farlo è per me importante che ogni persona percepisca la mia disponibilità ad adattarmi ai suoi tempi e non il contrario.
Lasciare al paziente la centralità nel percorso di Supporto Psicologico secondo il mio modo di lavorare come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia parte proprio da queste iniziali ma basilari attenzioni. Prendersi cura non credo sia avere qualcuno disposto soltanto a consolare o consigliare, questi sono aspetti importanti ma che caratterizzano altre tipologie di relazioni umane, non certo quella che si crea all’interno della stanza (o della connessione internet) di terapia psicologica. Nel percorso psicologico la cura si configura più come una disponibilità ad accogliere la persona nella sua unità di mente, corpo e spirito per entrare in un contatto autentico e favorire così la percezione di un iniziale sensazione di sollievo per il sentire che qualcuno è con noi e disposto ad aiutarci a trovare la nostra strada verso il benessere.
Solo quando la persona si sentirà sufficientemente a suo agio e affidata a me sarà infatti possibile contattare e condividere i vissuti intimi e permettere allo Psicologo di esplorare insieme al paziente il mondo interiore di quest’ultimo.

“Che ne sa lo psicologo di cosa è meglio per me?!?”

Assolutamente niente! Più che una provocazione questa risposta è effettivamente quello che mi sentirei di rispondere a chi mi pone questa domanda.
Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia non ho la pretesa illusoria di sapere “cosa è meglio” per i miei pazienti. Il mio obiettivo è prima di tutto partire dalla richiesta della persona e sviluppare il percorso di Supporto Psicologico sulla base di questa. Per me è basilare che le tematiche di cui parlare nella terapia siano scelte dal paziente e non dallo psicologo.
Ritengo che ciascuno di noi abbia diritto di essere se stesso, approcciarsi ad un percorso di Supporto Psicologico non rappresenta solo il cammino per il cambiamento totale della persona sotto la guida di qualcun altro. Risulta più opportuno invece dire che contattando, con l’aiuto di un professionista competente ed empatico, i propri bisogni, aspettative e desideri personali è possibile trasformare alcuni aspetti di noi che non ci piacciono e raggiungere equilibrio e benessere.
Chi meglio del paziente può scoprire cosa è meglio per sé? Nessuno. Per questo nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia cerco di mettere i miei pazienti nelle condizioni migliori per rispondersi a questa domanda e fare leva sulle caratteristiche personali per trovare il proprio modo di vivere in armonia con se stessi. Rispondere alle proprie aspettative, non a quelle dell’altro, essere in linea con i propri principi e modi di essere e non con quelli della propria società o cultura sono gli aspetti che davvero possono rivoluzionare, in modo sano e graduale, la vita di una persona.
Se cercassi di “sostituirmi” alla persona che richiede Supporto Psicologico, probabilmente otterrei due effetti, entrambi deleteri: innanzitutto il cambiamento, qualora avvenisse, non sarebbe percepito come voluto dalla persona e quindi effimero, oppure la persona, non sentendo di essere al centro della sua vita ma sostituito da un altro, in questo caso lo psicologo, non percepirà la soddisfazione e l’autostima che invece sono solite emergere in chi ha affrontato le proprie difficoltà e si è sentito sostenuto ma non guidato, aiutato ma non indirizzato in un sentiero che è quello che si è scelto.

Spesso il mio compito di Psicologo è proprio sfatare questi stereotipi sulla mia professione, motivo per cui tutt’oggi molte persone ritengono di non aver bisogno dello psicologo o che non ne valga la pena di investirci tempo e denaro. Forse questo potrebbe essere il primo motivo per cui invito chiunque abbia queste perplessità ad entrare nella mia stanza e scoprire quanto queste credenze siano distanti dalla realtà.

Bibliografia

Goleman, D. (1996). Intelligenza emotiva. Milano: Edizioni Rizzoli.
Lo Iacono, A. & Sonnino, R. (2008). Respirando le emozioni. Psicofisiologia del benessere. Roma: Armando Editore.
Yalom, I. D. (2002). Il dono della terapia. Neri Pozza: Vicenza.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci30 marzo 202227 luglio 2022Pubblicato in: Articoli, L'approccio che utilizzoTag:assenzagiudizio, benesserepsicologico, damianopuccipsicologo, emozioni, percheandaredallopsicologo, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoiaLascia un commento su Il mio modo di lavorare come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia

Le disfunzioni sessuali: il piacere che si trasforma in preoccupazione

Disturbi della Sessualità Psicologo Montecatini Terme e Pistoia

In questo articolo tratto le principali disfunzioni sessuali e il mio modo di trattarle nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. Che cosa sono?
  2. Possibili cause
  3. Fattori psicologici associati alle disfunzioni sessuali
  4. Come lavoro con le disfunzioni sessuali
  5. Bibliografia

Che cosa sono?

I disturbi sessuali costituiscono una categoria particolarmente diversificata di problematiche che riguardano il ciclo della risposta sessuale o nelle sensazioni corporee che il rapporto sessuale evoca nella persona.
Nel DSM-5 tale area nosografica viene definita come “disfunzioni sessuali” e comprende disturbi quali: eiaculazione ritardata, disturbo erettile, disturbo dell’orgasmo femminile, disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile, disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile, eiaculazione precoce e disfunzione sessuale indotte da sostanze/farmaci (quindi non dovuta a fattori psicologici).
Le disfunzioni sessuali, a prescindere dal tipo specifico, sono caratterizzate da un’anomalia nella risposta fisiologica collegata con il ciclo della risposta sessuale, o da dolore associato al rapporto sessuale. Il ciclo di risposta sessuale è costituito da varie fasi: desiderio, eccitazione, plateau (aumento del desiderio e conseguenti modificazioni fisiologiche, sensoriali e psicologiche, orgasmica e risoluzione (ripristino dello stato di rilassamento e riequilibrarsi delle modificazioni fisiologiche). In ciascuna di queste fasi può manifestarsi una disfunzione sessuale, sia nelle donne che negli uomini, ed è proprio in base a questo che viene individuata la specifica difficoltà di cui soffre la persona.

Possibili cause

Le disfunzioni sessuali possono essere causate da problematiche di varia natura con conseguenze a livello psicologico e/o fisico. Anche se nella maggior parte dei casi la componente psicologica sembra essere la principale indiziata, nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia, sono solito consigliare ai miei pazienti di effettuare specifici esami medici, qualora non li avessero già effettuati, in modo da escludere o menola presenza di disfunzioni organiche che potrebbero causare problematiche nella sessualità.
Oltre all’aspetto prettamente organico è fondamentale approfondire anche altri fattori: il contesto culturale da cui proviene il paziente (religione, cultura, ecc..), la presenza di eventuali difficoltà del partner, fattori dovuti a problemi nelle relazioni (presenti e passate) e specifiche difficoltà individuali a livello psicologico.

Fattori psicologici associati alle disfunzioni sessuali

La risposta sessuale è il risultato di ciò che l’individuo percepisce di se stesso e di come interagisce sessualmente con gli altri. L’espressione della sessualità è influenzata, come ho già accennato, da molteplici fattori: esperienze precedenti, bisogni e desideri della persona, conflitto tra socializzazione e desiderio, rapporto con il partner e concerne fattori cognitivi, affettivi e fisiologici.
Nelle persone che soffrono di questo tipo di disturbi è frequente che si verifichino due problematiche: influire negativamente sulla qualità della vita, sull’autostima, uno sbilanciamento dell’asse timico in senso depressivo oppure un incremento dei livelli di ansia, soprattutto associati ai momenti che precedono il rapporto sessuale o durante lo stesso. Oltre a questo è possibile che la persona ricorra a strategie disfunzionali per la gestione di questi stati di malessere, con il risultato di incrementare ulteriormente i vissuti spiacevoli.
Per questo è molto utile che tali difficoltà vengano approfondite ed affrontate attraverso il supporto di esami medici per la componente fisiologica e di un percorso di supporto psicologico come quelli da me proposti nella mia attività di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

Come lavoro con le disfunzioni sessuali

Il mio approccio alle disfunzioni sessuali mira innanzitutto a far sentire la persona a suo agio e serena nel comunicare le proprie difficoltà. La tensione o l’abbattimento dovuti al dover dire ad alta voce le proprie difficoltà è sempre un aspetto difficile per i miei pazienti, per questo è fondamentale che io, nel mio ruolo di Psicologo faciliti questo importante passaggio iniziale.
Una volta individuato il problema è necessario fornire alla persona delle informazioni di base sulla sessualità ed invitarla a conoscersi meglio da questo punto di vista. Questo non si configura come una “lezione” nel corso della quale il paziente ascolta le dotte nozioni sulla sessualità dello psicologo, tutt’altro, riguarda l’esplorazione del proprio funzionamento sessuale con curiosità e leggerezza per trasformare l’esperienza rispetto alla sessualità della persona. Il momento dell’incontro terapeutico infatti non è un freddo passaggio di conoscenze, rappresenta invece l’occasione per approfondire la conoscenza di sé sia dal punto di vista fisiologico che delle proprie fantasie e desideri. In questa fase si cerca di ammorbidire le resistenze e i blocchi della persona in merito alla sfera sessuale in un contesto disteso e che facilita la riscoperta del piacere nel condividere la propria sessualità.
Successivamente la terapia si svilupperà in base alle risonanze emotive emerse ed i pensieri associati alla disfunzione sessuale. Oltre alla condivisione emotiva verranno anche approfonditi i bisogni della persona e del partner, la percezione che questi inducono e le difficoltà associate al soddisfacimento di queste esigenze. In questo caso e solo con il consenso del paziente, sarà possibile invitare il partner per facilitare la remissione dei sintomi, spesso infatti coinvolgere la persona con cui viene condivisa la propria sessualità rappresenta un elemento di grande utilità terapeutica.
Si passerà poi gradualmente alla fase di sperimentazione delle proprie fantasie e di tutti quegli elementi che aiutano il paziente ad approcciarsi alla sessualità. La persona integrerà quindi nei rapporti sessuali tutti quei fattori che ha individuato in terapia come facilitanti e stimolanti la propria sessualità. Questo comprende sia l’aspetto pratico che la condivisione con il partner del piacere esperito.
Infine si potrà proporre un percorso di terapia di coppia per monitorare l’andamento e la stabilità degli effetti del trattamento. Quest’ultimo punto, nella mia esperienza di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia, risulta infatti particolarmente efficace nella prevenzione delle ricadute delle disfunzioni sessuali oltre che migliorare il vissuto della coppia aldilà della sessualità attraverso comunicazione e limitazione di ciò che interferisce con un vissuto piacevole nelle varie aree della relazione.

Bibliografia

Graham, C. A. (2014). “Case 13.1: Sexual dysfunction”. In J. W. Barnhill (Ed.), DSM-5 Clinical Cases, American Psychiatric Publishing, Washington, pp. 230-233.
Maxmen, J. S., Ward, N. G., & Kilgus, M. (2009). Essential psychopatology and its treatment, Norton, New York.
WebMD (2012). Sex and relationship.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci15 marzo 202212 luglio 2022Pubblicato in: Aree di Intervento, ArticoliTag:benesserepsicologico, damianopuccipsicologo, disfunzionisessuali, disfunzionisessualimontecatiniterme, disfunzionisessualipistoia, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoiaLascia un commento su Le disfunzioni sessuali: il piacere che si trasforma in preoccupazione

Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: scoprire emozioni che non pensavi di provare attraverso il cibo

disturbi alimentari psicologo montecatini terme e pistoia

In questo articolo tratto i disturbi del comportamento alimentare (o disturbi alimentari) trattandone le varie tipologie e il mio approccio al trattamento di tali problematiche nel lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. Cosa sono?
  2. Quali sono e come si distinguono
  3. Come lavoro con i disturbi alimentari
  4. Bibliografia

Cosa sono?

Secondo il DSM-5 i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono: caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o comportamenti inerenti ad essa che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento sociale della persona.

Quali sono e come si distinguono

Il DSM-5 ne distingue sei tipologie:

  • Pica: persistente ingestione di sostanze non commestibili per un periodo di almeno 1 mese;
  • Disturbo da ruminazione: ripetuto rigurgito di cibo che può essere rimasticato o sputato, quanto descritto non è dovuto ad una condizione medica e persiste per almeno 1 mese;
  • Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo: persistente incapacità di soddisfare le necessità nutrizionali della persona, causando eccessiva perdita di peso, deficit nutrizionale, dipendenza dall’alimentazione parentale o supplementi nutrizionali e deficit nel funzionamento sociale della persona;
  • Anoressia nervosa: restrizione dell’assunzione di calorie che determina un peso corporeo significativamente basso (valutato attraverso l’indice di massa corporea o IMC), marcata paura di aumentare di peso ed alterazioni del modo di percepire il proprio corpo ed il proprio peso, il disturbo può caratterizzarsi per la presenza di restrizioni oppure di abbuffate seguite da condotte di eliminazione (vomito, lassativi o altri farmaci), infine peso o forma corporea influenzano eccessivamente l’autostima della persona e non viene riconosciuta la gravità della propria condizione di sottopeso;
  • Bulimia nervosa: ricorrenti episodi di abbuffata (ingerire grandi quantità di cibo in un tempo molto breve < di 2 ore) e condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso (vomito, lassativi o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva che si verificano almeno una volta a settimana da più di 3 mesi), inoltre l’autostima è indebitamente influenzata dalla forma o dal peso corporeo;
  • Disturbo da binge-eating: ricorrenti abbuffate che oltre all’assunzione di cibo eccessiva in un limitato periodo di tempo, trasmettono alla persona la sensazione di perdere il controllo durante tali episodi che causano disagio marcato, in questo caso non sono presenti condotte compensatorie inappropriate.

La distinzione delle varie tipologie di disturbi dell’alimentazione non è semplice, per questo, qualora si riscontri che una persona cara stia soffrendo di una patologia che potrebbe rientrare in questa categoria diagnostica, si rende necessario rivolgersi ad uno psicologo.

Come lavoro con i disturbi alimentari

Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia sono solito lavorare con pazienti che soffrono di tali problematiche, specialmente adolescenti e giovani adulti di età inferiore ai 30 anni.
Per tali problematiche è fondamentale che lo psicologo organizzi un lavoro di equipe, per questo, in seguito all’autorizzazione del paziente, prendo contatto con il medico curante per avere informazioni circa lo stato di salute della persona ed un’oggettiva valutazione dei sintomi. Dato che tali problematiche sono legate specificamente al comportamento alimentare, mi avvalgo anche della collaborazione con un nutrizionista, qualora la persona non fosse già in carico presso tale specialista, per fornire alla persona consigli mirati e favorire la riduzione dei sintomi del disturbo alimentare.

Per quanto riguarda la mia esperienza di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia con i disturbi alimentari, appare chiaro come i comportamenti che interferiscono con la corretta assunzione di cibo siano l’unica strada che la persona ha trovato per affrontare le problematiche della sua vita. In qualche modo è come se avessi la sensazione che i miei pazienti siano inconsapevolmente convinti di poter tenere lontani i problemi focalizzandosi sull’alimentazione, sul cibo o sull’immagine del loro corpo.
In questo senso uno dei momenti di sblocco più importanti per la persona riguarda proprio il consapevolizzare che questa è un’illusione che nasconde, dietro effetti positivi effimeri ed inconsistenti, conseguenze negative per la salute psicologica, fisica ed emotiva.
Quando la persona riesce a “ribaltare” la sua utopia, in favore della consapevolizzazione che il vissuto emotivo negativo nel rapporto con se stessi è causato proprio dal disturbo alimentare, inizia ad avere un miglioramento a livello emotivo ed una riduzione dei sintomi.
Avere un focus ristretto, limitato al controllare o discontrollare il comportamento alimentare rende difficile alla persona con un disturbo alimentare rendersi conto delle difficoltà che sta vivendo e la porta a non percepire la necessità di ricevere un aiuto. Per questo motivo la costruzione della relazione terapeutica, su cui si fonda il mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia, fornisce una base sicura attraverso cui la persona può avvicinarsi alle sue difficoltà senza sentirsi giudicata o sbagliata, ma accolta e sostenuta per spostare gradualmente, ma costantemente, il proprio focus attentivo. In questa prima fase quindi ci si concentra sul far percepire alla persona un clima disteso, non giudicante e non direttivo per permetterle così di affidarsi ed incrementarne la motivazione a desiderare un cambiamento.

In una fase intermedia il percorso psicologico si concentrerà sul ritrovare il piacere di contattare il proprio corpo, ascoltarne le sensazioni ed i bisogni per riconciliarsi ad esso e permettergli di esprimere le sue caratteristiche di unicità e prendersene cura in modo appropriato. Scoprire che è possibile approcciarsi a se stessi, in tutte le componenti (psicologiche, emotive e corporee), con serenità e curiosità, permette alla persona di percepire le sue potenzialità e quanto utilizzare tutto queste componenti di sé come una guida costante nell’affrontare e superare le problematiche della propria vita sia una risorsa imprescindibile a cui, per troppo tempo, ha rinunciato.

Successivamente il percorso psicologico mostrerà alla persona un nuovo modo di approcciarsi al cibo: da una rigida impostazione ritualizzata o un totale discontrollo distruttivo ad un piacere libero dagli schemi ed al sicuro dalla disregolazione che permette all’individuo di vivere quell’ambito della sua vita in modo sano e soddisfacente.
Quest’ultimo passaggio rappresenta l’obiettivo più importante che i percorsi di supporto psicologico da me proposti come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia si prefiggono di raggiungere.

Affrontare le difficoltà che si possono incontrare nel cammino di vita non è certo una sfida facile da raccogliere, inizialmente può sembrare una lotta infinita, che incute timore e dalla quale vorremmo fuggire in ogni modo, ma porsi di fronte al reale problema e non “spostarlo” su altro è la strada migliore per sconfiggere quei demoni che ci tormentano e che solo apparentemente sembrano essere invincibili.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014). DSM 5. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina Editore.
Lowen, A. (1967). Il tradimento del corpo. Feltrinelli, Milano (1982).
Lo Iacono, A. & Sonnino, R. (2008). Respirando le emozioni. Psicofisiologia del benessere. Roma: Armando Editore.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci17 febbraio 202212 luglio 2022Pubblicato in: Aree di Intervento, ArticoliTag:anoressiamontecatiniterme, anoressiapistoia, benesserepsicologico, bingeeatingmontecatiniterme, bingeeatingpistoia, bulimiamontecatiniterme, bulimiapistoia, damianopuccipsicologo, disturbialimentarimontecatiniterme, disturbialimentaripistoia, emozioni, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoiaLascia un commento su Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: scoprire emozioni che non pensavi di provare attraverso il cibo

Traumi: come affrontarli e… superarli

Traumi psicologo Montecatini Terme e Pistoia

In questo articolo tratto i disturbi psicologici che possono emergere in seguito ad un evento traumatico e stressante. Dopo una breve panoramica sulle caratteristiche di questa tipologia di problematiche parlerò di come sono solito aiutare i pazienti nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. Cosa è un trauma psicologico e come si manifesta?
  2. Come superare un trauma psicologico
  3. Il lutto patologico
  4. Bibliografia

Cosa è un trauma psicologico e come si manifesta?

In psicologia per trauma si intende un turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva che comporta una grave alterazione del normale funzionamento di un individuo, conseguente ad esperienze o fatti tristi, dolorosi e negativi, che turbano e disorientano.

I traumi possono essere di vario tipo: fisico, psicologico, sessuale, emotivo, dovuto a malattie, ad incidenti, lutto, eventi di vita in cui la persona si è sentita in grave pericolo oppure dovuti ad eventi naturali.
Importante puntualizzare che la persona può sviluppare un disturbo correlato ad eventi traumatici e stressanti sia se è stata coinvolta direttamente all’episodio che abbia assistito o sia venuta a sapere che qualcuno ha vissuto un evento tragico.
Tra i disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti abbiamo il Disturbo da stress post-traumatico, Disturbo da stress acuto e Disturbo dell’adattamento, negli adulti e negli adolescenti, mentre il Disturbo reattivo dell’attaccamento ed il Disturbo da impegno sociale disinibito sono presenti nei bambini.
Ci sono degli elementi tipici attraverso cui si può individuare la presenza di un trauma:

  • Ricorrenti intrusivi ricordi di immagini o sensazioni associate all’evento traumatico;
  • Sogni ricorrenti relativi al trauma che provocano delle difficoltà nel sonno;
  • Reazioni dissociative che portano la persona ad agire come se l’evento si stesse ripresentando;
  • Prolungata sofferenza psicologica ed emotiva (rimozione di ricordi relativi all’evento, aspettative negative, distorsione del pensiero in merito alle possibili cause dell’evento e perdita di interesse per attività piacevoli, relazioni e incapacità di provare emozioni positive);
  • Marcate reazioni fisiologiche che portano ad un evitamento sistematico di situazioni in cui il trauma potrebbe esser rivissuto.

Come superare un trauma psicologico

Innanzitutto, nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia per il trattamento psicologico di un disturbo correlato ad eventi traumatici e stressanti, procedo con un inquadramento diagnostico, attraverso il colloquio clinico e la somministrazione di test specifici. In questo modo viene valutata la possibilità di affiancare alle terapia psicologica un supporto farmacologico. Questo favorisce una riduzione tempestiva dei principali sintomi, in particolare l’attivazione dovuta agli stimoli collegati all’evento traumatico e velocizza i tempi di recupero delle energie e dell’equilibrio del funzionamento della persona.
Una volta ultimata questa prima fase verranno proposte alla persona tecniche corporee specifiche calibrate sul tipo di trauma e caratteristiche della persona. Queste si servono del corpo proprio perché gli eventi traumatici lasciano una traccia indelebile nei tessuti del fisico della persona traumatizzata e riuscire a riconciliarsi con il proprio corpo, sperimentando la possibilità di percepirne il rilassamento oltre che la perenne tensione, rappresenta il primo importante passo per superare un trauma.
A queste tecniche si aggiungono altri strumenti ovvero le “fantasie guidate” e il “training autogeno” che utilizzo spesso nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia. Come ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica, l’utilizzo congiunto di tutti questi elementi, uniti al “classico” colloquio di supporto psicologico mostrano una notevole efficacia nel trattamento di questi disturbi, sia a breve che a lungo termine.

Il lutto patologico

Il lutto rimanda ad un vissuto psicologico ed emotivo che è sia precedente che successivo alla perdita di una persona cara. Questa accezione del termine, per quanto quella utilizzata con maggior frequenza, non è comunque l’unica, esso infatti può essere riferito anche ad altri eventi di vita quali la fine di una relazione, un cambiamento importante o la perdita di un impiego lavorativo oppure una situazione di grave malattia.
A prescindere dalla tipologia specifica ci sono delle fasi che caratterizzano il lutto:

  • Negazione: il dolore per la perdita è talmente carico emotivamente che la persona finisce per silenziare la propria emotività rifiutando l’accaduto;
  • Rabbia: una volta preso atto del fatto che quanto accaduto è irreversibile emerge una rabbia indistinta contro la persona o la situazione perduta e con la vita;
  • Patteggiamento: la rabbia espressa precedentemente non ha cambiato la situazione e in questa fase la persona torna a poter investire emotivamente su relazioni o attività, ma il lutto non è ancora elaborato, questo espone la persona a vivere un certo squilibrio emotivo;
  • Depressione: in questa fase la persona consapevolizza effettivamente quanto accaduto e si permette di abbandonarsi alla tristezza e al dolore;
  • Accettazione: effettiva rassegnazione dell’avvenuta perdita, qui possono gradualmente emergere anche altre sfumature emotive quali gratitudine, riconoscenza ed amore verso la persona o la situazione cui l’individuo è costretto a rinunciare.

In alcuni casi però il lutto può trasformarsi in patologico. In questo caso ci sono degli elementi distintivi su cui si concentra il mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia nel superare il lutto patologico.
Per favorire la presa di coscienza di altri aspetti legati alla perdita, oltre quelli negativi, risulta fondamentale aiutare la persona a trasformare il tormento della perdita in nostalgia. Quest’ultima è una sfumatura emotiva a cavallo tra tristezza e gioia in quanto trasmette sia la componente di perdita che il lutto lascia alla persona, ma anche la parte di piacere, gratitudine e sollievo per i momenti condivisi con la persona scomparsa o le esperienze che quell’impiego o quell’esperienza hanno lasciato alla persona.
Altro aspetto fondamentale riguarda la ristrutturazione dei pensieri negativi. Molte persone infatti tendo a ritenere di non poter superare la perdita o il cambiamento importante che hanno vissuto: concentrarsi solo sugli aspetti negativi limita la capacità di ascolto di sé ed impedisce alla persona di accedere alla possibilità di vedere e sentire emotivamente altro oltre al dolore ed alla disperazione. Contattare tutti gli elementi psicologici ed emotivi che fanno parte di quella situazione e viverne tutte le sfaccettature per trovare sfumature diverse in un’apparente oscurità totale rappresenta una via di uscita fondamentale per superare una perdita che si è trasformata in un lutto patologico.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014). DSM 5. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina Editore.
Van Der Kolk, B. (2015). Il corpo accusa il colpo – Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche –. Raffaello Cortina Editore: Milano.
Yalom, I. D. (2002). Il dono della terapia. Neri Pozza: Vicenza.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci15 febbraio 202212 luglio 2022Pubblicato in: Aree di Intervento, ArticoliTag:benesserepsicologico, damianopuccipsicologo, disturbodastressposttraumaticomontecatiniterme, disturbodastressposttraumaticopistoia, emozioni, luttopatologicomontecatiniterme, luttopatologicopistoia, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoia, traumamontecatiniterne, traumapistoiaLascia un commento su Traumi: come affrontarli e… superarli

Le Dipendenze: quando il piacere diventa distruttivo

Dipendeze Psicologo Montecatini Terme e Pistoia

In questo articolo descriverò le principali tipologie di dipendenza e il mio modo di lavorarci con i miei pazienti come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. Cosa si intende con la parola dipendenza?
  2. Come riconoscere la dipendenza?
  3. La dipendenza da sostanze
  4. La dipendenza affettiva
  5. Comportamenti di dipendenza
  6. Il mio modo di lavorare con le dipendenze
  7. Bibliografia

Cosa si intende con la parola dipendenza?

Per dipendenza si intende un cambiamento sensibile nel comportamento della persona che da abituale si trasforma in una spasmodica ricerca di qualcosa (sostanza, comportamento o situazione) oppure di qualcuno che rappresenta per l’individuo una fonte di gratificazione e piacere. Il meccanismo della dipendenza infatti risulta essere caratterizzato dall’assunzione di sostanze o dal mettere in atto comportamenti finalizzati al soddisfacimento di un desiderio specifico. Tali modalità di comportamento risultano particolarmente disfunzionali per il benessere della persona e quindi da considerarsi patologiche.

Come riconoscere la dipendenza?

Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia per facilitare l’individuazione di una possibile dipendenza, mi baso su un aspetto discriminante: l’individuo non riesce a controllare i suoi comportamenti. Spesso le persone dipendenti riferiscono, nonostante la consapevolezza dei rischi per la propria salute, di non poterne fare a meno (nel caso delle sostanze) oppure che il rinunciare a certi comportamenti (nel caso del gioco d’azzardo) o persone (nel caso della dipendenza affettiva) potrebbe essere assimilabile al togliere loro la possibilità di respirare.
Un altro aspetto fondamentale nell’individuazione delle dipendenze, riguarda l’ambito delle relazioni sociali. Le implicazioni possono essere molteplici e possono emergere a prescindere dal tipo di dipendenza di cui la persona soffre, in generale riguardano:

  • Difficoltà di concentrazione a lavoro, nello svolgimento di normali attività quotidiane oppure nello studio;
  • Apparente disinteresse per il “vuoto sociale” ovvero la mancanza di relazioni soddisfacenti o la compromissione di quelle già costruite, che la dipendenza determina;
  • Mancanza di interesse per le possibili implicazioni del comportamento messo in atto (economiche, sociali, lavorative, ecc..).

Come abbiamo già accennato, le dipendenze non riguardano soltanto le sostanze quali droghe, alcol, tabacco o farmaci, ma anche comportamenti quali la dipendenza affettiva, dipendenza da gioco d’azzardo ed altre tipologie di dipendenza quali internet, videogiochi, sesso, shopping e cibo.
Vediamole nel dettaglio con un approfondimento sul mio modo di lavorare con queste problematiche nel mio studio di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

La dipendenza da sostanze

Questo tipo di dipendenza, molto diffusa in Italia, concerne svariate tipologie di sostanze: dalle droghe, quali marijuana, cocaina, eroina, ecc.. all’alcool e tabacco, ai farmaci.
In questo caso, oltre alla difficoltà di controllo nel limitare o cessare l’assunzione e la compromissione del funzionamento della persona a livello sociale abbiamo la manifestazione di due aspetti di natura medica: tolleranza ed astinenza.
La tolleranza si caratterizza per essere caratterizzata da una riduzione degli effetti della sostanza, se il dosaggio rimane costante. Quindi per ottenere gli stessi effetti, la “dose” deve essere progressivamente aumentata. Questa reazione del corpo varia da un individuo all’altro e ha notevoli differenze anche tra le varie tipologie di sostanza.
L’astinenza invece si manifesta quando la persona riduce o cessa il consumo della sostanza. Il corpo metabolizza (elimina) gradualmente la sostanza presente nei tessuti e nel sangue, in seguito all’assunzione. La variabilità delle manifestazioni di questa reazione corporea è notevole: molto intensa nel caso di alcool, oppioidi, sedativi, ipnotici ed ansiolitici e molto meno evidente nel caso di tabacco e cannabis, mentre in alcuni casi può essere anche del tutto assente.

La dipendenza affettiva

In questo caso la dipendenza riguarda una relazione, una persona. Si configura quindi come un disturbo relazionale che influenza il vissuto dell’individuo e della coppia. Spesso infatti si parla di dipendente e co-dipendente: in alcuni casi entrambi i membri della coppia “collaborano” per rendere la relazione fondamentale per l’altro. Le modalità con cui questo può verificarsi sono molteplici e vanno dalla totale fusionalità e chiusura della coppia verso gli altri, al litigio quotidiano, che spesso può sfociare anche in violenza, che viene giustificato o visto come una dimostrazione dell’amore che lega i due protagonisti della relazione. Inutile sottolineare quanto tutto questo possa essere deleterio per il benessere della persona e precluda la possibilità di fare esperienze di vita che non prevedono il coinvolgimento della relazione patologica instaurata dalla coppia.

Comportamenti di dipendenza

I comportamenti di dipendenza possono riguardare cibo, sessualità, gioco d’azzardo, shopping, cura personale, videogiochi ed internet (social network, cellulare o computer). Queste tipologie di dipendenze risultano essere piuttosto frequenti. Questo sembra essere dovuto al fatto che esse sono collegate al soddisfacimento di bisogni primari quali nutrimento, sessualità, divertimento e benessere personale che si trasforma in patologico. La trasformazione avviene, come per le altre tipologie di dipendenza, nel momento in cui la persona percepisce di non avere piùil controllo sul comportamento, nonostante le implicazioni negative per la sua salute.

Il mio modo di lavorare con le dipendenze

I comportamenti legati a qualsiasi tipo di dipendenza, sia essa riferita a sostanze, a prescindere dalla specifica tipologia, sono mirati al raggiungimento di uno stato di benessere e piacere, che purtroppo però, per quanto intenso risulta essere piuttosto effimero, nel caso delle sostanze o dalle conseguenze a breve e lungo termine particolarmente negative.
Questa modalità di ottenere una gratificazione cela spesso una grande sofferenza emotiva di fondo  che porta la persona a non curarsi delle implicazioni su di sé del proprio comportamento. Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia cerco di aiutare il paziente a cogliere i “significati” personali della dipendenza, cercando di aiutarlo a trovare un nuovo modo di affrontare le difficoltà e sentirsi in grado di uscire dal tunnel della dipendenza. Quindi in una prima fase l’obiettivo principale è cercare di ridurre il comportamento associato alla dipendenza e ristrutturare i pensieri associati ad essa. Successivamente, attraverso la consapevolizzazione degli aspetti personali e relazionali, sarà possibile far sentire alla persona le sue capacità e riuscire a dare priorità a quello che è davvero importante per lei e prendere le distanze dall’oggetto della dipendenza.
Ogni tipologia di dipendenza richiede un trattamento ed una struttura terapeutica specifica che costruisco insieme al paziente per farlo sentire contenuto ma non soffocato, aiutato ma non svalutato e aprirgli la strada ad un nuovo modo di vivere la sua vita.

Uscire dalla dipendenza non è semplice, ma ho imparato, attraverso il mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia, che le persone possono sorprendersi dalla loro stessa volontà e tenacia nel raggiungere un obiettivo inizialmente insperato.

Bibliografia

Michel, E. (2014) L’emozione e la forma – Manuale di anatomia e postura per analisti bioenergetici e conduttori di classi –.  Franco Angeli: Milano.
Napoli L. (2015), Traditi dal cuore: quando l’amore diventa dipendenza affettiva. Alpes Italia: Roma.
Van Der Kolk, B. (2015). Il corpo accusa il colpo – Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche –. Raffaello Cortina Editore: Milano.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci8 febbraio 202212 luglio 2022Pubblicato in: Aree di Intervento, ArticoliTag:benesserepsicologico, comportamentidipendenza, damianopuccipsicologo, dipendenzaaffettiva, dipendenzadasostanze, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologoonline, psicologopistoiaLascia un commento su Le Dipendenze: quando il piacere diventa distruttivo

Disturbi dell’Umore

depressione montecatini terme e pistoia

In questo articolo descriverò i Disturbi dell’Umore con una breve descrizione sulle loro caratteristiche e un approfondimento sul mio modo di lavorarci come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. Cosa sono?
  2. Come si possono manifestare?
  3. Il mio modo di lavorare con i Disturbi dell’Umore
  4. Bibliografia

Cosa sono?

I Disturbi dell’Umore sono un gruppo di patologie tra loro eterogenee, in quanto ciascuno è caratterizzato da alcuni sintomi specifici. Ciò che li accomuna è l’alterazione patologica del tono dell’umore che crea un marcato disagio psicologico oltre a problematiche nel consueto funzionamento sociale e relazionale della persona.

Come si possono manifestare?

Le principali alterazioni del tono dell’umore sono:

  • la depressione caratterizzata da abbattimento, riduzione della vitalità e dell’energia e pensieri negativi;
  • la mania caratterizzata da eccessiva euforia, logorrea, aumento della velocità del pensiero fino a sfociare in sintomi psicotici, come ad esempio i deliri;
  • l’umore misto caratterizzato dalla presenza di sintomi depressivi e maniacali in concomitanza, questo disturbo viene anche detto anche “umore disforico“.

Alcune persone sviluppano un’unica tendenza: un tono dell’umore basso alternato a momenti di relativo benessere (in cui il soggetto percepisce una certa stabilità emotiva), le cosiddette depressioni unipolari. Sono caratterizzati da umore depresso con:

  1. sentimenti di abbattimento, senso di colpa e preoccupazione;
  2. sensazione che non ci sia più niente di importante nella propria vita;
  3. tendenza all’introversione sociale e alla perdita di contatto con le proprie emozioni;
  4. perdita di interesse in delle attività che solitamente erano stimolanti per la persona;
  5. sonno o appetito subiscono variazioni significative;
  6. marcata riduzione del desiderio e dell’attività sessuale.

Questi sintomi possono presentarsi per un periodo limitato (della durata di almeno due settimane come nel disturbo depressivo maggiore) e poi attenuarsi fino a scomparire oppure come possono caratterizzarsi per lunghi periodi di umore tendenzialmente depresso ma in questo caso i sintomi della depressioni sono molto meno numerosi ed evidenti (con una durata di almeno due anni nel caso di un disturbo distimico).

Altre persone invece mostrano un umore caratterizzato dall’alternanza tra momenti di depressione e mania (o ipomania), caratteristica dei disturbi bipolari. In questo caso possono manifestarsi:

  1. aumento dell’attivazione della persona in ambito lavorativo, sociale o sessuale;
  2. loquacità atipica per la persona o eloquio marcatamente più rapido del solito, tanto da renderne difficile la comprensione;
  3. la persona ha l’impressione che i pensieri si succedano in modo eccessivamente rapido;
  4. diminuzione del bisogno di riposarsi e della sensazione di affaticamento;
  5. incremento notevole dell’autostima (marcatamente eccessiva);
  6. tendenza alla distrazione, descritta spesso come impossibilità a restare fermi o concentrato per più di qualche minuto;
  7. eccessivo coinvolgimento in attività potenzialmente pericolose.

In questo gruppo di disturbi dell’umore abbiamo il disturbo bipolare I , il disturbo bipolare II ed infine il disturbo ciclotimico.

Il mio modo di lavorare con i Disturbi dell’Umore

I Disturbi dell’Umore costituiscono una patologia psicologica ampiamente diffusa tra la popolazione generale, soprattutto nel caso della depressione, tanto da costituire un motivo frequente di consultazione del medico di famiglia.
Questo è quello che ha portato alcuni dei miei attuali pazienti a rivolgersi al mio studio di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia. Una volta valutata la possibile presenza di una patologia medica, le persone, percependosi ancora in uno stato di malessere psico-corporeo, si rendono conto che il problema deve essere trovato altrove.
Per me è importante iniziare facendo sentire la persona accolta e sostenuta, facendo percepire la possibilità di superare un ostacolo apparentemente insormontabile. Il primo obiettivo del lavoro terapeutico è quindi aiutare la persona a rendersi conto che può stare sulle sue gambe e che ci sono delle potenzialità e delle risorse che potrebbero esser sfruttate per incrementare il proprio benessere. Il sostegno iniziale, da parte dello Psicologo, costituisce un’occasione per facilitare e rendere stabile l’acquisizione di nuove consapevolezze e riuscire a far fronte alle difficoltà che si possono incontrare nella vita.

I miei pazienti possono quindi trarre un giovamento della terapia psicologica non solo nella fase acuta, ma anche nella prevenzione delle ricadute e rendere stabili gli effetti del percorso di supporto psicologico.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014). DSM 5. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci15 dicembre 202112 luglio 2022Pubblicato in: Aree di Intervento, ArticoliTag:assenzagiudizio, autostimamontecatiniterme, autostimapistoia, benesserepsicologico, consulenzapsicologicamontecatiniterme, consulenzapsicologicapistoia, damianopuccipsicologo, depressionemontecatiniterme, depressionepistoia, disturbiumore, disturbiumoremontecatiniterme, disturbiumorepistoia, disturbobipolaremontecatiniterme, disturbobipolarepistoia, emozioni, maniamontecatiniterme, maniapistoia, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoiaLascia un commento su Disturbi dell’Umore

Disturbi d’Ansia

Ansia montecatini terme e pistoia

I Disturbi d’Ansia

In questo articolo descriverò uno dei principali problemi psicologici di cui mi occupo nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia. Partendo dalla definizione dell’ansia in generale, approfondirò i vari disturbi d’ansia e le loro caratteristiche.

  1. I Disturbi d’Ansia
  2. Che cosa è l’ansia?
  3. I sintomi dell’ansia
  4. I Disturbi d’Ansia
  5. Come se non bastasse.. i problemi indotti dall’ansia
  6. Il mio modo di lavorare con i Disturbi d’Ansia
  7. Bibliografia

Che cosa è l’ansia?

L’ansia costituisce una condizione di sofferenza, di intensità variabile, con manifestazioni psicologiche riconducibili alla sensazione di malessere, somatiche con svariati sintomi fisici e comportamentali che inducono la persona a pensare di non essere in grado di reagire. Questi sono alcuni dei motivi per cui spesso questa condizione psicologica viene scambiata per un problema di tipo prettamente medico.
Quando i livelli di ansia la rendono patologica si può verificare una forte limitazione delle capacità della persona o un notevole sforzo nel mantenerle invariate. Le difficoltà possono riguardare l’area del pensiero e del comportamento, fino a indurre un grado di malessere percepito come insopportabile.

Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia, uno degli aspetti su cui lavoro con i miei pazienti riguarda il fatto che l’ansia non è di per sé disfunzionale. Questo varia in base ai livelli di intensità con cui si manifesta: alcuni sono tollerabili e funzionali (per quanto non piacevoli) rispetto agli eventi della vita, altri risultano “patologici” in quanto eccessivi rispetto alle cause che hanno determinato questo tipo di attivazione. Quindi cercare di ridurre i livelli di attivazione ansiosa, per poi ascoltarsi e capire come anticipare e prevenire attivazioni eccessive risulta molto efficace e accresce la fiducia nella persona che inizia a sentirsi in grado di affrontare le situazioni che solitamente inducono ansia.

I sintomi dell’ansia

I sintomi che potrebbero indicare la presenza di un’attivazione ansiosa sono suddivisibili in tre gruppi:

  1. Sintomi cognitivi
    Dal punto di vista mentale i sintomi tipici dell’ansia sono:
    il senso di vuoto mentale o di eccessiva quantità di pensieri;
    un senso crescente di allarme e di pericolo per cui sembra che possa sempre accadere qualcosa di spiacevole;
    la presenza di immagini e pensieri sul futuro negativi;
    la messa in atto di  comportamenti protettivi, che spesso non riducono effettivamente il pericolo ma hanno la funzione di calmare la persona ansiosa.
  2. Sintomi comportamentali
    L’attivazione ansiosa si caratterizza per una tendenza all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di possibili rassicurazioni e vie di fuga. Le strategie principalmente utilizzate per la gestione dell’ansia sono: l’evitamento della situazione temuta o la tendenza a impiegare il minor tempo possibile per svolgere l’attività che induce l’ansia, con il rischio di incorrere in complicazioni che inevitabilmente aumentano i livelli di agitazione, di affaticamento e di stress e l’attuazione di comportamenti protettivi (farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno, ecc.).
  3. Sintomi fisici
    L’ansia inoltre, è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche come ad esempio:
    tensione muscolare (soprattutto a livello di collo, braccia e petto);
    tremore (non dovuto alla temperatura esterna);
    sudore (anche in questo caso non determinato dalla temperatura dell’ambiente);
    palpitazioni (spesso le persone ansiose non si rendono conto di tale attivazione e se lo fanno, questo ne aumenta i livelli di ansia);
    aumento della frequenza del battito cardiaco (soprattutto della pressione minima);
    vertigini e disorientamento;
    nausea;
    formicolii alle estremità ed intorno alla bocca e agli occhi;
    nei casi più estremi possono esserci esperienze di derealizzazione (esperienze di irrealtà) e depersonalizzazione (sensazione di osservare se stessi dall’esterno).

I Disturbi d’Ansia

I Disturbi d’Ansia sono quindi un gruppo di problematiche psicologiche diagnosticabili che hanno in comune una forte attivazione psico-corporea. Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione (DSM-5) in questa categoria abbiamo:

  • Fobia specifica
    Questa si definisce come la paura marcata per situazioni specifiche, ad esempio: prendere l’aereo (aerofobia), dei ragni (aracnofobia), dell’altezza (acrofobia), ecc…);
  • Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
    Paura o ansia marcate che emergono in situazioni sociali in cui si è (o si ritiene di essere) esposti al giudizio sociale;
  • Disturbo di panico
    Ricorrenti attacchi di panico, caratterizzati da sintomi quali: palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, ecc…
  • Agorafobia
    Paura o ansia
    marcata in situazioni specifiche quali l’utilizzo di mezzi pubblici, trovarsi in spazi aperti o chiusi, stare in fila o tra la folla o essere fuori dalla propria abitazione da soli. La tendenza della persona sarà quindi quella di evitare o temere fortemente di potersi trovare in difficoltà in queste situazioni;
  • Disturbo d’ansia generalizzata
    Ansia e preoccupazione
    presenti per la maggior parte del tempo per 6 mesi o più, che si manifesta nello svolgimento di molteplici attività. La persona non riesce a controllare questa preoccupazione sentendosi irrequieta, si affatica facilmente, ha difficoltà a concentrarsi o ha vuoti di memoria, sente i suoi muscoli tesi o manifesta alterazioni del sonno (insonnia o ipersonnia).

Secondo il DSM-5 ci sono altri due disturbi che vengono associati all’ansia ma che non rientrano nella categoria dei disturbi d’ansia:

  • Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati
    Dist. ossessivo-compulsivo: Presenza di ossessioni (pensieri o immagini ricorrenti e persistenti), compulsioni (comportamenti che la persona si sente obbligata a compiere) o entrambi, che la persona non riesce a limitare;
    Dist. di dismorfismo corporeo: preoccupazione per uno o più difetti fisici che non sono osservabili o appaiono lievi;
    Dist. da accumulo: persistente difficoltà a gettar via o separarsi da oggetti propri, a prescindere dal reale valore (affettivo ed economico);
    Tricotillomania: tendenza irrefrenabile a strapparsi i peli corporei;
    Dist. da escoriazione: ricorrente stuzicamento che causa lesioni cutanee;
  • Disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti
    Dist. da stress post-traumatico
    : caratterizzato da marcate attivazioni emotive, pensieri disturbanti e tentativi di evitamento nel caso in cui la persona si trovi in situazioni riconducibili ad un evento traumatico che causano un disagio ed una compromissione del funzionamento dell’individuo.

Come se non bastasse.. i problemi indotti dall’ansia

Purtroppo l’ansia (nelle sue varie declinazioni) può indurre altri tipi di problemi che non rientrano nei disturbi d’ansia in senso stretto.
Ad esempio la paura di volare, le difficoltà nel sostenere un esame o un incarico lavorativo, la paura di guidare e il disturbo d’ansia da separazione, che spesso si associa a crisi di panico, sono solo alcuni dei possibili esempi con cui l’ansia può declinarsi nelle persone.
In altri casi l’ansia potrebbe sfociare in un disturbo ossessivo-compulsivo o essere indotta da un disturbo correlato ad eventi traumatico e stressanti. In quest’ultimo caso la causa scatenante è facilmente individuabile, ma non per questo i livelli di preoccupazione e messa in atto di comportamenti di evitamento da parte della persona sono di immediata risoluzione.
Infine un’altra forma di attivazione causata dall’ansia potrebbe essere la cosiddetta ansia da prestazione, molto presente nei disturbi sessuali, ma anche nella fobia sociale, nei disturbi dell’umore e in alcuni disturbi di personalità. In questo caso è necessario che la persona riesca a spostare il proprio focus attentivo su quegli elementi che aiutano ad attenuare i livelli di tensione e di allarme piuttosto che incrementarli.

Il mio modo di lavorare con i Disturbi d’Ansia

Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia mi capita spesso di incontrare pazienti che vivono problematiche riguardanti l’area dei disturbi d’ansia. Come abbiamo visto questo gruppo di disturbi psicologici è particolarmente ampio e variegato, ma a prescindere dalla tipologia specifica esistono dei punti in comune nel trattamento di tali problematiche.
Per avviare un percorso psicologico che favorisca la riduzione dei sintomi e la percezione da parte della persona delle proprie capacità di far fronte all’attivazione ansiosa, sono solito proporre ai miei pazienti che si rivolgono a me in qualità di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia un percorso di supporto psicologico che segue alcuni passaggi principali che possono essere riassunti con i seguenti punti:
1) innanzitutto è fondamentale identificare i fattori che inducono l’ansia e focalizzarsi su di essi per favorire l’avvicinamento della persona a questi ultimi in un modo graduale ma costante così da ristrutturarne il vissuto;
2) successivamente si cerca di ridimensionare i pensieri e le associazioni erronee che provocano il vissuto ansioso. In questa fase sono solito proporre esercizi corporei quali training autogeno e fantasie guidate, che risultano essere particolarmente efficaci nel trattamento dei disturbi d’ansia, per indurre una sensazione di distensione fisica che previene e allevia la perenne tensione che la persona con un disturbo d’ansia è solita esperire, spesso senza rendersene conto. Oltre a questo vengono utilizzate tecniche, come la mindfulness o l’arresto dei pensieri, che favoriscono la consapevolezza dell’irrazionalità di alcune convinzioni tali che possono prevenire preoccupazioni e tensioni non necessarie;
3) utilizzare le consapevolezze acquisite nella fase precedente per prevenire o limitare la sensazione di mancanza di controllo sui propri vissuti psicologici, emotivi e corporei al fine di proteggere la persona da eventuali ricadute.

Sentirsi in grado di gestire la propria ansia è l’obiettivo principale dei percorsi di supporto psicologico da me proposti come Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia: ritengo che ogni persona abbia in sé la capacità di gestire le proprie fonti di ansia, ma a volte è opportuno trovare la strada giusta per rendersene conto.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014). DSM 5. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci14 dicembre 202112 luglio 2022Pubblicato in: Aree di Intervento, ArticoliTag:agorafobia, ansiamontecatini, ansiapistoia, benesserepsicologico, consulenzapsicologicamontecatiniterme, consulenzapsicologicapistoia, damianopuccipsicologo, disturbiansia, disturbicorrelatieventitraumatici, disturbiumore, disturboansiageneralizzata, disturboansiasociale, disturbodipanico, disturboossessivocompulsivo, fobiaspecifica, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoia, supportopsicologicomontecatiniterme, supportopsicologicopistoiaLascia un commento su Disturbi d’Ansia

Il percorso di Terapia Online: la connessione tra paziente e Psicologo

terapia psicologica online montecatini terme e pistoia

In questo articolo parlerò dei percorsi psicologici online da me proposti nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia fornendo delle informazioni inerenti funzione, protezione della privacy e principali vantaggi del percorso psicologico online.

  1. Connettersi grazie alla tecnologia
  2. Che funziona non lo dico solo io!
  3. A chi è rivolto il percorso di supporto psicologico online?
  4. I vantaggi della terapia psicologica online
  5. Diritto alla Privacy e Consenso Informato

Connettersi grazie alla tecnologia

Dal marzo del 2020, la nostra vita è stata improvvisamente stravolta con la pandemia di Covid-19 e i lunghi mesi di lockdown. Per chi stava già intraprendendo un percorso di supporto psicologico e per gli psicologi è stato un momento caratterizzato da dubbi reciproci inerenti l’efficacia del trattamento online a causa di un cambiamento così radicale della modalità di svolgere le sedute, il cosiddetto setting.
Per quanto mi riguarda, nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia, superata un’iniziale titubanza, ho proposto ai miei pazienti di provare a vedere come ci saremo trovati nell’incontro online, cercando di far valere uno dei principi per me basilari nei percorsi di supporto psicologico:

  • Il percorso deve adattarsi alle situazioni contingenti che la persona sta vivendo e non il contrario;
  • Offrire ai pazienti la possibilità di trovare soluzioni creative e misurarsi con le situazioni, anche se inizialmente appaiono sfavorevoli, per scoprire nuove possibilità.

Sia per me che per i miei pazienti gli incontri online sono stati piacevolmente sorprendenti, non solo permettevano lo stesso scambio emotivo delle sedute in presenza, ma addirittura erano diventate possibili delle condivisioni dirette come vedere un dettaglio della casa o mostrare quello che una persona aveva creato nelle lunghe giornate in casa. Inoltre è capitato di poter trovare soluzioni creative che alleggerivano fin dalle prime battute l’incontro come ad esempio doversi connettere in auto perché in casa non era possibile avere la giusta privacy oppure in giardino sotto ad un albero che rendeva le fantasie guidate e le altre tecniche da me utilizzate ancora più efficaci.
Adesso la terapia online è un importante strumento che sono solito utilizzare con i miei pazienti qualora ci fossero dei problemi organizzativi, oppure febbre o raffreddore sospetti, oppure situazioni contingenti che rendono impossibile incontrarsi in presenza. Oltre che per motivi situazionali, offro percorsi di supporto psicologico online a pazienti di città molto lontane o di altre regioni oppure coloro che per svariati motivi preferiscono usufruire dell’incontro online.
Quanto detto per i percorsi di supporto psicologico vale anche per le consulenze e per i corsi di formazione da me proposti, in quanto permettono, nel caso di richieste provenienti da altre regioni di ridurre i costi e i rischi di contagio, mantenendo la stessa utilità ed efficacia.

Che funziona non lo dico solo io!

La letteratura riguardo l’efficacia di percorsi di supporto psicologico e terapia online ha mostrato risultati paragonabili agli interventi tradizionali in presenza. La letteratura scientifica afferma che i servizi di consulenza psicologica o psicoterapia online favoriscono la spontaneità e risultano anche efficaci nella promozione del benessere psicologico (Manicavasagar et al., 2014), nella gestione dei momenti di transizione e portano ad un sensibile miglioramento del vissuto psico-emotivo della persona (Mallen et al., 2005).

A chi è rivolto il percorso di supporto psicologico online?

Si fa prima a dire che è rivolto a chiunque. Qualunque persona di qualsiasi regione italiana e provenienza può usufruire dei servizio di consulenza e supporto psicologico online.
Alcune persone possono beneficiare più di altre di un percorso online. Ad esempio coloro che sono abituati all’utilizzo dei dispositivi elettronici e si sentono più a loro agio ad intraprendere una terapia attraverso l’uso di essi oppure tutti coloro che hanno difficoltà ad uscire di casa o che semplicemente preferiscono svolgere gli incontri comodamente seduti sul divano in tuta.
Non esistono requisiti particolari se non una connessione internet e una capacità basilare di utilizzo di strumenti per videochiamate. Quindi io dico: “Perché no?”.

I vantaggi della terapia psicologica online

Tra i principali vantaggi possiamo elencare:

  • Riduzione dei tempi tra prenotazione e l’incontro;
  • Maggior flessibilità rispetto all’appuntamento, con notevole risparmio di tempo a causa della mancanza di spostamenti;
  • Evitare assembramenti nei trasporti pubblici e nello studio del professionista.

Diritto alla Privacy e Consenso Informato

Nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia è fondamentale che la persona si senta tutelata allo stesso modo di coloro che effettuano incontri in presenza. Per questo il servizio di terapia online da me fornito rispetta le linee guida espresse dall’Ordine Nazionale degli Psicologi e dall’Ordine degli Psicologi della Toscana oltre alle norme deontologiche del Codice Deontologico degli Psicologi.
I dati e le informazioni raccolte sono trattati nel pieno rispetto della normativa sulla privacy (D. Lgs. 196-2003) e gli incontri sono effettuati tramite strumenti informatici adeguati in termini di protezione dei dati.
Condizione necessaria per usufruire del servizio di consulenza psicologica a distanza è l’accettazione, tramite firma, del modulo di consenso informato per la prestazione psicologica e il trattamento dei dati personali. In tale documento sono fornite informazioni importanti sul tipo di servizio e sul trattamento dei dati.
Oltre al rispetto delle normative svolgo le sedute con i miei pazienti in luoghi in cui sono assolutamente isolati in cui sono solo e comunico ed ascolto attraverso cuffie isolanti che impediscono l’amplificazione dei suoni nell’ambiente, in modo che la persona possa sentirsi libera di esprimersi liberamente e senza filtri.

Ad oggi posso quindi affermare che la terapia online che inizialmente sembrava uno strumento da utilizzare solo per l’impossibilità di fare diversamente risulta essere una risorsa che permette di mantenere il contatto tra paziente e Psicologo e la continuità degli incontri che altrimenti verrebbe necessariamente a mancare.

Per richiedere un colloquio compila il modulo che trovi qui sotto oppure scrivimi ai miei indirizzi social, se vuoi puoi anche inviarmi un messaggio o chiamarmi al 380 1857777. Lasciami i tuoi dati e i motivi relativi alla richiesta di un colloquio e verrai contattato quanto prima!

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Pubblicato daDamiano Pucci12 dicembre 202112 luglio 2022Pubblicato in: Articoli, Riguardo la mia professioneTag:assenzagiudizio, benesserepsicologico, consulenzapsicologicamontecatiniterme, consulenzapsicologicaonline, consulenzapsicologicapistoia, damianopuccipsicologo, emozioni, formazioneonline, psicologo, psicologomontecatiniterme, psicologopistoia, supportopsicologicoonline, terapiaonlineLascia un commento su Il percorso di Terapia Online: la connessione tra paziente e Psicologo

Lo Psicologo nel ruolo di Formatore

psicologo formatore montecatini terme e pistoia

In questo articolo parlo dell’attività di Psicologo nel ruolo di Formatore e del mio modo di intendere la Formazione nel mio lavoro di Psicologo a Montecatini Terme e Pistoia.

  1. Cosa è un Formatore?
  2. Di cosa si occupa lo Psicologo Formatore?
  3. Cosa è necessario allo Psicologo Formatore per attuare un percorso di formazione?
  4. Requisiti dello Psicologo Formatore
  5. Sitografia

Cosa è un Formatore?

Il Formatore viene definito come un professionista, esperto nel suo ambito professionale, che lavora in svariati contesti, quali scuole, aziende, gruppi di lavoro o di studio.
Il suo obiettivo consiste nel fornire conoscenze ai lavoratori di quell’azienda o di quel settore, che siano utili a migliorare le loro prestazioni lavorative del singolo e creare o rafforzare i legami tra i componenti del gruppo lavoro al fine accrescere le capacità produttive.
Negli ultimi anni si è reso necessario formare i lavoratori non solo dal punto di vista delle competenze specifiche delle varie mansioni e sulle norme di sicurezza per un corretto svolgimento del lavoro, ma anche per quanto riguarda i rapporti umani sia con i clienti che tra colleghi, per questo si sono diffuse delle formazioni attuate dalla figura dello Psicologo.

Di cosa si occupa lo Psicologo Formatore?

Nel caso dello Psicologo che lavora come Formatore, il suo intervento si può suddividere in due principali ambiti:

  1. Aziendale e delle Risorse Umane.
    In questo caso lo Psicologo sarà un esperto con competenze avanzate in questo specifico settore, con conoscenza delle principali caratteristiche dell’organizzazione e della cooperazione tra diversi soggetti all’interno di essa.
    La formazione in questo settore si traduce in svariati ambiti, che vanno da argomenti più tecnici come disegnare su misura interventi finalizzati al rafforzamento e alla crescita delle competenze e delle capacità comunicative e relazionali del proprio personale, ad aspetti generali come la promozione del benessere organizzativo, per migliorare il vissuto emotivo nell’ambiente lavorativo.
    Questo tipo di formazione viene svolta presso scuole (personale scolastico), organizzazioni (onlus, società, ecc..), aziende e gruppi.
  2. L’ambito riguardante strettamente la professione di Psicologo.
    In questo caso gli interventi formativi saranno mirati a trasferire competenze professionali precise, come ad esempio la formazione in Psicodiagnostica, formazione nella gestione di una consulenza psicologica e la cosiddetta supervisione, durante la quale uno psicologo richiede ad un collega più esperto consigli e chiarimenti in merito ad uno o più pazienti in terapia con lui e su come direzionare il percorso di supporto psicologico.

In entrambi i casi è necessario che lo Psicologo possieda almeno due anni di attività pratica per poter fare formazione, che curi il suo aggiornamento con continuità e segua correttamente i principi della deontologia professionale.

Cosa è necessario allo Psicologo Formatore per attuare un percorso di formazione?

Il Formatore non può applicare in modo indifferenziato il percorso formativo ad ogni organizzazione che richiede un intervento. Per strutturare un buon percorso di formazione è necessario che lo Psicologo Formatore:

  • Sappia comprendere ed interpretare le esigenze della committenza;
  • Effettui un’analisi dei bisogni formativi dei destinatari;
  • Predisponga un progetto formativo coerente con le finalità, i tempi e le risorse disponibili;
  • Identifichi e contatti le persone (risorse umane) necessarie per realizzare il progetto, qualora questo richiedesse la presenza di colleghi o altri professionisti (ad esempio: nutrizionisti, pedagogisti, assistenti sociali, rappresentanti dei servizi territoriali, ecc..);
  • Si confronti e decida insieme ai partecipanti i tipi e le modalità di svolgimento degli incontri, i sussidi didattici, gli strumenti di valutazione e deve predisporre quanto necessario in termini di articolazione didattica e di valutazione dei risultati;
  • Infine che stili una relazione sull’andamento e i risultati dell’intervento formativo, sia a livello di risultati ottenuti a distanza di tempo che del grado di soddisfazione dei partecipanti.

Nel mio lavoro di Psicologo Formatore a Montecatini Terme e Pistoia, sono solito concentrarmi particolarmente sull’analisi dei bisogni formativi. Questa fase è molto importante in quanto riguarda l’individuazione di quello che il committente richiede e si aspetta dalla formazione. Solitamente riguarda il gap tra competenze attuali e competenze necessarie, da colmare con le azioni formative, ma ogni situazione richiede un processo specifico che deve essere specifico e definito.
Anche il confronto con i committenti in merito alle aspettative e alle modalità di svolgimento del progetto rappresenta un altro momento di importanza basilare. Fin dalle prime fasi di implementazione del percorso formativo è per me importante che si instauri un clima di collaborazione e di confronto continuo per poter lavorare in sinergia con chi sarà formato e ottimizzare il più possibile la funzionalità e l’utilità del mio intervento.
Altro aspetto che tengo in considerazione nelle formazioni da me proposte riguarda il vissuto emotivo dei partecipanti, questo non soltanto attraverso un’impostazione degli incontri volta ad alleggerire la pesantezza delle parti teoriche attraverso attività pratiche e momenti di confronto con i partecipanti, ma anche attraverso una condivisione dei vissuti emotivi legati al tema trattato in modo da far percepire ad ogni partecipante vicinanza e supporto dai colleghi con i quali condivide le ore di lavoro.

Requisiti dello Psicologo Formatore

Lo Psicologo Formatore deve possedere una buona cultura metodologico-didattica e competenze ed abilità specifiche di carattere sociale, economico e pedagogico. Questo richiede il possesso di conoscenze disciplinari in pedagogia, psicologia, scienze organizzative oltre alla capacità di saper attirare l’attenzione, gestire e condurre un gruppo.
Sovente il Formatore è incaricato della progettazione, per questo lo Psicologo deve essere anche in grado di definire degli obiettivi formativi, tradurli in un progetto coerente con le finalità, i tempi e le risorse disponibili e deve conoscere il sistema di formazione professionale a livello regionale, nazionale e comunitario (ad esempio, conoscere gli strumenti di finanziamento e gestione degli interventi formativi).

Sitografia

https://www.obiettivopsicologia.it/il-lavoro-dello-psicologo-nella-formazione/#:~:text=I%20compiti%20del%20Formatore%20sostanzialmente,tempi%20e%20le%20risorse%20disponibili

Psicologo Montecatini Terme e Pistoia
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Link

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento con me scrivimi attraverso il form sottostante

Pubblicato daDamiano Pucci11 dicembre 202112 luglio 2022Pubblicato in: Articoli, Riguardo la mia professioneTag:condivisioneemozioni, damianopuccipsicologo, emozioni, psicologo, psicologoformatore, psicologoformatoremontecatiniterme, psicologoformatorepistoia, psicologomontecatiniterme, psicologopistoia, supportoemotivo, supportopsicologicoLascia un commento su Lo Psicologo nel ruolo di Formatore

Navigazione articoli

1 2 Articoli più vecchi
Damiano Pucci Psicologo, Blog su WordPress.com.
  • Segui Siti che segui
    • Damiano Pucci Psicologo
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Damiano Pucci Psicologo
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra